Arte, tradizioni e artigianato

Antioco di Sulcis, il protomartire cristiano "sardo"

Il Paese sardo di Sant'Antioco deve il suo nome ad Antioco di Sulcis, nato nell'anno 95 d.C. e morto nell'anno 127; uno dei primi martiri cristiani di tutta la regione sarda.

Il suo nome viene spesso associato, oggi, alle miniere sarde, dalle quali i romani erano soliti estrarre minerali e metalli pregiati: questi, infatti, condannavano sia i prigionieri di guerra che i cristiani ai lavori forzati in queste inospitali miniere, chiamate anche Plumbaria in quanto ricche di piombo.

La leggenda vuole che anche lo stesso Antioco di Sulcis nell'arco della sua vita, sia stato condannato a questo lavoro forzato, per aver convertito al Cristianesimo le popolazioni della Cappadocia e della Galazia, dove si trovava per curare gli infermi.

La sua Passio ebbe così inizio: fu sottoposto a numerose torture, per finire poi decapitato. Dal suo collo, narra il mito, fuoriuscì sangue e latte: alla vista di questo miracolo il soldato Ciriaco, lì presente per controllare il prigioniero, si convertì all'istante e per questo fu anch'egli immediatamente decapitato.

La memoria di Antioco si impresse, così, nel territorio sardo tant'è che proprio il paese di Sant'Antioco e la sua isola ne conservano ancora oggi il nome e ne celebrano il martirio il 13 novembre.

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