Il territorio

Il Museo Archeologico 'Ferruccio Barreca'

il museo archeologico della cittadina sarda ospita un'interessante collezione di oggetti provenienti da Sulky, insediamento commerciale fenicio. Le tre sale ospitano reperti dell'abitato, la necropoli adulta e il cosiddetto tofet, il cimitero dei bambini e delle vittime sacrificali

Il Museo Archeologico "Ferruccio Barreca”, spesso abbreviato in MAB, è il principale polo espositivo di Sant’Antioco, progettato negli anni settanta e inaugurato nel 2006. Contiene reperti di Sulky, insediamento urbano fondato nell’VIII secolo a.C. dai fenici. Questo antico popolo fondò numerose colonie commerciali sulle coste di Sardegna e influenzò la cultura e la lingua sarda in modo determinante.

Il museo è strutturato in tre sale che riguardano rispettivamente il centro urbano, la necropoli e il Tofet. Nella prima si trovano informazioni sulla vita quotidiana e i rapporti tra fenici e popolazioni autoctone, una selezione di oggetti del Cronicario, statue e iscrizioni. La seconda sala è dedicata ai cimiteri e ospita manufatti provenienti dalla necropoli fenicia e punica: anfore, brocche domestiche e rituali, coppe, stoviglie, collane, gioielli e altri utensili.

La terza sala riguarda il Tofet, l’area cimiteriale dove venivano conservate le urne cinerarie dei bambini e i resti dei sacrifici rituali. Tra gli oggetti rinvenuti ci sono steli raffiguranti divinità, anfore e lucerne, amuleti e maschere che per i fenici avevano una grande importanza. Per far comprendere quale fosse l’aspetto del posto, è stato ricostruito un modello in scala di un Tofet. Una sezione a parte è dedicata ai reperti di Sulci, il nuovo nome della città dopo la conquista da parte di Roma.

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