Le catacombe di Sant'Antioco
A Sant'Antioco (isola di Sant'Antioco, Sulcis-Iglesiente, Costa Sud-Ovest Sardegna) la storia si fonde con la fede
La Basilica di Sant'Antioco Martire, in onore del Santo Protettore Sardo, racchiude in sé un tesoro di inestimabile valore, sia esso religioso che storico-archeologico, che si fonde con la vita stesso del Santo.
Durante la sua prigionia in mano all'Impero romano, infatti, sant'Antioco venne deportato nell'isola di Sulci, dove riuscì a sfuggire alle autorità romane e a rifugiarsi in un ambiente ipogeo dove accoglieva tutti coloro che, bisognosi di cure mediche, si lasciavano curare anche nell'animo.
La comunità che iniziò a raccogliersi attorno alla sua figura ben presto divenne molto numerosa tanto che la stanza scelta dallo stesso Antioco come sua primaria dimora non fu più sufficiente ad ospitarli tutti: insieme decisero quindi di riutilizzare cinque tombe puniche risalenti al VI secolo a.C. come luogo di riunione fino a quando Antioco era ancora in vita.
Dopo la sua morte gli ambienti divennero un vero e proprio cimitero cristiano, sviluppatosi attorno alla figura del loro Santo protettore. Le catacombe di S.Antioco, ancora oggi esistenti e visitabili, presentano tutte le tipologie sepolcrali tipiche dei cimiteri cristiani: loculi, arcosoli, formae (fosse terragne) sarcofagi e cassoni.
Un'occasione, questa, per ripercorrere un pezzo della nostra stessa storia cristiana in terra sarda.
Nella foto: la facciata della basilica di Sant'Antioco Martire dell'isola di Sant'Antioco (Sardegna Sud-Ovest). Da diocesidiiglesias.it.